📅 8 July 2022
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Quando si parla di legali casinò non AAMS vengono sempre in mente gli stessi dubbi sulla legalità di queste piattaforme. Eppure, basta un colpo d’occhio per vedere che molte di esse hanno tutto ciò che ci aspetterebbe. Licenze di governi esteri, rapporti con numerosi fornitori di giochi, diverse forme di pagamento, Contatti AAMS Autoesclusione e indirizzi in bella vista.

Possono essere legali
Possono essere legali

Tutte cose che fanno presuppore una totale legalità di questi casinò sul web con licenza estera. Ma lo sono realmente? È possibile per un italiano giocare su queste piattaforme senza rischi e senza incappare in qualche reato per la legge del nostro paese? 

Purtroppo, come spesso succede quando si parla d’Italia, la questione del gioco online su siti esteri non è del tutto chiarita. Questo lascia dei margini interpretativi e delle evidenti incongruenze.

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Aggiornato: Settembre 2024

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La legge italiana sulla gestione e organizzazione del gioco d’azzardo

Sulla questione la legge di riferimento è il l’articolo 1 del Decreto Legislativo 496.1948. Questo sancisce che solo lo Stato può organizzare giochi di abilità dove per partecipare sia richiesto un pagamento e previsto un premio in palio.

Questo appena scritto avviene poi in due forme principali: 

  • tramite l’organizzazione diretta dell’AAMS, Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (ora ADM);
  • per via di concessionari privati che hanno ottenuto una licenza apposita.

La questione dei legali casinò non AAMS, quindi, è lontana dall’avere una risoluzione in quanto manca una legge apposita sugli operatori esteri via internet. Al momento, secondo la legge 401/1989, partecipare a dei giochi non organizzati dall’ADM o da un concessionario è passabile di ammenda da 51 a 516 euro. Tutto questo però se avviene direttamente nel territorio italiano.

Infatti, non è vietato per un italiano recarsi fisicamente al di fuori dei confini nazionali per giocare al casinò. Non è certo un caso che alcune case da gioco tradizionali siano “casualmente” posizionate a ridosso dei confini come a Chamonix, Locarno, Lugano o Mendrisio.

Sul web la situazione è assimilabile. I server dove si trovano i giochi e i gateway di pagamento per ricaricare il conto di gioco sono ben lontani dall’Italia. Giocare online su un casinò AAMS è quindi un’azione simile a quella di recarsi fisicamente fuori dai confini nazionali. 

Si intuisce che la situazione è paradossale specialmente se poi si passa a esaminare il discorso della tassazione sule vincite.

Cosa fare delle vincite ottenute su un casinò non AAMS

Teoricamente, visto che i legali casinò non AAMS non potrebbero essere utilizzati dagli italiani, le vincite, e cosa farne a livello fiscale, non dovrebbero esistere.

Invece, sempre per la nostra proverbiale mania per le contraddizioni, le somme che si riscuotono da un casinò estero andrebbero inserite nella dichiarazione dei redditi. Non solo, seguendo le direttive dell’Agenzia delle Entrate, queste somme non tengono conto della parte utilizzata per vincere. Ovvero poniamo il caso di aver versato 500€ sul conto di gioco e la fortuna comincia a sorriderci. Dopo qualche mano alla roulette o spin fortunato alle slot ci ritroviamo con 1000€. Decidendo di non abusare troppo delle dea bendata si decida di prelevare i 1000€ totalizzati. Di questi il vero profitto è solo 500 e su questi sarebbe corretto pagare le tasse. Purtroppo, quei “burloni” all’Agenzia delle Entrate non la pensano così tassando tutta la cifra che entra nella disponibilità del giocatore ignorando il capitale di partenza.

Si intuisce immediatamente quanto la questione sia poco chiara. Da un lato un orientamento giuridico basato su delle leggi palesemente datate che vieterebbe il gioco sui casinò non AAMS. Dall’altro però si ammette la tassabilità di queste somme, addirittura sull’importo lordo movimento verso la propria disponibilità.

La tassazione dei casinò AAMS

Questo garbuglio di leggi, interpretazioni e tassazione invece non avviene per somme ottenute dai casinò online nazionali. Questi, infatti, erogano vincite al netto delle tasse e il giocatore non dovrà neppure scomodarsi di inserire la voce nella propria dichiarazione dei redditi.

Ovviamente è fatto appositamente per scoraggiare il gioco su piattaforme estere non avendo mezzi efficaci per combattere la concorrenza estera.

Giocare o non giocare sui casinò non AAMS?

Rimane lapalissiano che, in questo mondo globalizzato e connesso, è impossibile per qualunque stato, regolamentare qualcosa che avviene al di fuori dei propri confini. Come il caso del gioco online sui casinò non AAMS. 

Sarebbe invece più corretto chiedersi come mai questo tipo di piattaforme non solo nascono in quantità ma prosperano senza problemi. Oggi un giocatore online sa perfettamente che i casinò esteri hanno molti vantaggi rispetti a quelli con licenza italiana. Maggiore scelta di giochi, bonus di benvenuto di importi elevati e promozioni ricorrenti decisamente più allettanti.

A tutto questo si aggiunge il design spesso più invitante delle piattaforme e un ottimo servizio di assistenza offerto anche nella nostra lingua. I casinò esteri godono di una pressione fiscale meno onerosa e un costo inferiore delle licenze. Questo fa impiegare risorse economiche nello sviluppo della piattaforma e in promozioni invitanti generando un introito maggiore per il paese che ha emesso la licenza. 

Per guardare a un modello efficace basta solo seguire l’esempio di Malta. Il piccolo paese in mezzo al Mediterraneo, grazie a una legislazione equilibrata e un pressione fiscale sostenibile, ha creato un vero e proprio settore economico. Questo si riflette anche sull’economia interna con maggiori occasioni lavorative per gli abitanti dell’isola e maggiore gettito fiscale totale.

Qualche pensiero finale

Conscendo la velocità dell’Italia nel regolamentare le cose non possiamo certo aspettarci che la questione arrivi sui banchi del governo a breve. Al momento la situazione venutasi a creare è quasi imbarazzante. Da un lato una legge che non vieta esplicitamente i casinò online esteri ma che afferma, tra le righe, che non si potrebbero utilizzarli. Dall’altro un fisco che non solo accetta di buon grado le tasse derivanti ma lo fa anche in maniera errata ed ingorda. Il solito pasticcio all’italiana.

Sapendo come è la situazione attuale la decisione di giocare o meno sui legali casinò non AAMS è solo in mano al giocatore. Sarebbe preferibile, tuttavia, non dover vedersi costretti a inserire le somme nella propria dichiarazione e questo, con un po’ d’inventiva, è relativamente facile da effettuare.