📅 16 April 2023
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Ci sono oggetti e situazioni che hanno segnato un’epoca: tra questi sicuramente la schedina Sisal Matchpoint. Oggi l’espressione “schedina del totocalcio” rievoca direttamente i fasti di un tempo e un’Italia di un’altra generazione. La schedina al bar, l’ansia per i risultati, l’attesa per le quote del 13 e del 12. Oggi anche si usa dire “ho fatto tredici” indicando proprio un eccezionale colpo di fortuna inaspettato. 

Oggi il Totocalcio, ora non più gestito da Sisal Matchpoint, soffre decisamente l’avanzata di internet e dei numerosi bookmaker online. Si è forse perso il fascino nel compilare quel rettangolo di carta sottile ma di sicuro siamo di fronte a un qualcosa che ha fatto la storia del nostro paese. Guadare i migliori casino non AAMS.

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Aggiornato: Novembre 2024

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La storia della schedina Sisal Matchpoint

Tutto iniziò nel 1946 dall’intuizione di un giornalista della Gazzetta dello Sport: Massimo Della Pergola. Partito come “Concorso Pronostici”, un nome non certo esaltante e che venne cambiato in Totocalcio (acronimo di Totalizzatore calcistico), dopo appena due anni. L’invenzione non fu casuale ma ben congeniata: Della Pergola insieme a due soci – Fabio Jegher e Geo Molo – fonda la Sisal. Questa sarà l’azienda che gestisce il concorso. 

La prima schedina ufficiale viene lanciata il 5 maggio 1946 con l’incontro di punta Inter – Juventus, terminato 1 a 0 per i nerazzurri. All’epoca i risultati da indovinare erano solo 11 su 12, bisognerà aspettare il gennaio del 1951 per arrivare alla classica conformazione sui 13 risultati. I proventi della schedina vengono donati per ricostruire gli stadi italiani danneggiati dalla guerra.

Uno degli anni chiave della schedina è il 1948. All’epoca il governo, guidato da Giulio Andreotti, intuisce le potenzialità di questo concorso legato al calcio. Per questo motivo se ne appropria nazionalizzandolo. I proventi sono gestiti dal Coni e ancora sono utilizzati per la ricostruzione degli stadi e promozione di attività sportive. I tre soci fondatori di Sisal intentano una causa con il Governo. La vinceranno sette anni dopo.

Le prime vincite

Non ci volle molto per cui il Totocalcio diventi popolare. Con un costo per colonna di sole 30 lire dell’epoca è possibile accarezzare un sogno. Il primo che indica gli 11 risultati su 12 è un oriundo romano trapiantato a Milano. Emilio Biasotti si aggiudica l’intero montepremi pari a 463.000, una cifra niente male per l’epoca. 

Oramai il Totocalcio è entrato nelle abitudini degli italiani e ogni aumenta il numero delle schedine giocate. È il biglietto per il sogno, il passaporto per una vita agiata alla fine bastano solo 13 piccoli segni di spunta da vergare mentre si prende un caffè. Tutti abbiamo sognato, qualcuno invece ha visto il sogno realizzarsi. Come il 7 novembre 1993 quando una schedina totalizza un 13 e cinque 12. Il vincitore si portò a casa la somma di 5 miliardi e 500 milioni di lire. Una vincita colossale anche in relazione al potere d’acquisto dell’epoca.

Nel corso degli anni il costo della giocata è aumentato, rimanendo comunque abbordabile da chiunque. Nel 1947 passa da 30 a 50 lire a colonna. Aumentano anche i premi in palio che fanno da volano alla popolarità del concorso. Nel 1947 un tale Giorgio Amelotti si aggiudica la colonna vincente e si porta a casa 63 milioni di lire. L’anno seguente, con la gestione diretta del Coni, sarà un minatore sardo a battere il record della vincita. Si aggiudica ben 77 milioni di lire.

Gli anni d’oro della schedina Totocalcio Sisal Matchpoint

La schedina Totocalcio inventata Sisal Matchpoint e stata per decenni l’unico modo disponibile in Italia per scommettere sul calcio. Come non ricordare i montepremi folli, i 13 milionari che ogni tanto qualche fortunato riusciva a indovinare. Se i primi fortunati vincitori non avevano problemi a far conoscere la propria identità, successivamente i vincitori scelgono di rimanere anonimi. Questo alimenta ancora di più il mito su questo gioco: la caccia al vincitore del 13. Chi sarà stato? Un collega del lavoro, un conoscente che frequenta lo stesso bar o una persona di passaggio? Anni in cui la raccolta di schedine giocate era notevole, i montepremi elevati e i 13 ancora pochi. Difficilmente si poteva accedere a statistiche dettagliate come oggi su internet. Indovinare un 12 o un 13 era davvero impresa fortunata ma anche eroica.

Tutto sembra perfetto, almeno fino al termine degli anni ’90. Sul termine del millennio infatti arrivano le prime liberalizzazioni del gioco e delle scommesse in Italia. È l’inizio del declino.

La liberalizzazione del mercato del gioco

Nel 1998, con il governo Prodi, arrivano le prime rivoluzioni al monopolio del gioco. Si entra in una nuova che coincide proprio con la prima diffusione di internet. Da allora in poi è un succedersi di nuovi regolamenti e concessioni. Una delle prime vittime sacrificali è proprio la schedina del Totocalcio. Il concorso, tradizionalmente della domenica, comincia ad arrancare. L’apertura di sale scommesse prima e l’avvento di un internet veloce ed economico fanno il resto.

Negli anni la schedina perde appeal. Nonostante l’introduzione di diverse varianti il declino degli incassi è inesorabile. Vengono provate molte formule come il Totogol, Totosei e Totobingol. A contribuire al declino anche i montepremi elevatissimi del Superenalotto, che poco c’entra con il calcio, ma catalizza l’attenzione di molti appassionati di giochi e scommesse. Gli anni duemila sono un crollo verticale per il Totocalcio che passa da una raccolta di 800 milioni di euro (nel 2000) a soli 11 e mezzo, nel 2018.

La schedina Sisal Matchpoint oggi

Nonostante un mercato dominato dai bookmaker online il fascino della schedina rimane. Per questo motivo nel 2022 il gioco è stato profondamente rinnovato per farlo rimanere al passo con i tempi. A gennaio 2022 è entrato in vigore una nuova modalità di gioco. L’obiettivo è sempre quello di fare 13 ma stavolta una parte degli incontri è personalizzabile. Si può fare 13 indovinando i risultati di 8 partite obbligatorie e cinque scelte dal giocatore. Altri risultati paganti sono l’11 (7 obbligatorie più 4 opzionali) e poi a scendere fino a solo 3 risultati da indovinare. Tornerà il Totocalcio agli antichi splendori? Non ci resta che aspettare e vedere.